Jonathan Clancy è tra i più poliedrici esponenti di quella parte di scena indie italiana che si caratterizza per avere un buon richiamo all’estero che si riflette anche in Italia.
Dopo aver suonato nei Settlefish e negli A Classic Education, ha incanalato la sua ispirazione su se stesso con un intermezzo solista che è diventato nel tempo un progetto corale: His Clancyness. Dopo l’esordio con Vicious per FatCat Records, è la volta di Isolation Culture, un disco nato sul quattro tracce del piccolo studio bolognese della band che ha poi preso corpo tra i Suburban Home Studios di Leeds con MJ degli Hookworms e gli storici Invada Studios di Bristol con Stu Matthews.
Il secondo disco di His Clancyness è un’opera pregna di significati che si articola tra futurismi alla Bowie e sperimentazioni rétro à la Plastic Ono Band, senza tralasciare una naturale attrattiva per il pop, prerogativa già degli scorsi progetti.
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